La Grotta del Conte
Alcuni lavori mi stanno riportando a frequentare l’area della Grotta del Conte a Castromarina. Per chi non la conosce, è quel piccolo altopiano dietro il porto edificato con tante palazzine di inizio secolo. Ieri ne ho visitate un paio facendoci dei rilievi. Mi ha sempre stupido la forma urbanistica di questo primo nucleo di edilizia turistica. Molto arioso, unitario, con pretese. Ho sempre pensato che dietro ci fosse stata una unica mente o una progettulità che gli anni recenti noi moderni nemmeno sfioriamo.
Ho ricevuto, nei tristi commenti fatti in piazza in questi mesi, alcuni riferimenti circa la possibile origine del complesso come un vero e proprio impianto turistico-alberghiero a cura di mercante di religione ebrea. Di questo pioniere si parlava come costruttore della palazzina con le arcate crollata il 29.1.2009 in Piazza Dante. Sembra che sia stato più presente e più ambizioso arrivando a concepire e realizzare l’intero insediamento coloniale.
Da Il Blog di Piazza Perotti – Architettura |
Come i più anziani sanno, l’area della Grotta del Conte è stato il primo insediamento di villeggiatura e di balneazione fino ad almeno la sistemazione della Piazza Dante e la costruzione di Via Scalo delle barche col porto nuovo. Se i lavori di accesso a Piazza Dante furono ultimati nel 1932-34 prima di allora la presenza di turismo estivo era esclusivo della zona della Grotta del Conte. Si accedeva dal primo tratto dell’attuale Via Vittorio Veneto (ancora rustica e poco livellata) e dall’attuale Via Santuario. Alle tagliate vicine al costone di Mucurune si scendeva a fare il bagno con delle scalette e alcune foto in bianco nero rappresentano dei stabilimenti e cabine appese a mezza costa su palafitte. Quella spiaggia è rimasta fino ai lavori deli anni ottanta che hanno banchinato tutta l’attuale area del porto. L’insediamento probabilmente si avvia dopo l’Unità d’Italia. Alla fine del secolo è già in piedi il Santuario a testimonianza che molte famiglie benestanti presero a cuore la nuova colonia fino a farsi carico della spesa dell’edificio di culto. L’insediamento pare di tipo misto: affianco a complessi alberghieri o comunitari si individuano alcuni lotti da assegnare a famiglie salentine facoltose che li edificano con stile e ricercatezza. Affianco alle edificazioni di villeggiatura private nascono pensioni, alberghetti, sale e da non dimenticare l’elemento caratterizzante dell’ampia Piazza Colombo.
Si dice che la palazzina dello Speran Bar fosse alla nascita un albergo. Come pure al primo piano di una delle palazzine da me rilevate si riconosce un’ampia sala destinata in origine, secondo alcuni a sala da ballo, secondo altri a casinò. Potrebbe essere stata entrambe prima di finire, nell’immediato dopoguerra, a essere usata come piccola manifattura di tabacco. A testimonianza del vecchio fasto ci sono ancora alcuni pavimenti a mosaico al suo interno e questo piccolo mosaico di un volto o di una maschera che ho linkato.
Da Il Blog di Piazza Perotti – Architettura |
Della Gronte del Conte, già area di cava per l’estrazione dei grossi conci calcarenitici usati per le fortificazioni ellenistiche di Castro messapica e appena sopra l’insediamento rupestre del Canalone, parleremo più avanti.
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