Il Rito del Porco
Fotocronaca di una morte annunciata – Vent’anni fa nel Salento c’erano ragazzi che forse si facevano poche (o troppe) domande. Una strana forza di volontà, quasi di sopravvivenza, li alleava coi più anziani a perpeturare riti che si rinnovavano nell’identità comune. Chi a perseverare la musica etnica, chi a salvare una ricetta, chi i valori di una cultura nata contadina. A Ortelle toccò la Pirilla e il Porco. Ortelle, un paesino del Salento, dismise i forni a legna pubblici molto tardi rispetto ad altre comunità e l’esperienza della panificazione era patrimonio comune di tutto il paese. Si fece la prima sagra di questo tipo di pane, che pane mai non fu, perchè era solo uno scherzo delle ore perse nei forni da nonne, mamme e vicine di casa. Credo sia la sagra più antica della Provincia di Lecce.
Toccò perseverare anche il Porco. Re della Fiera di San Vito, una fiera che le platee del 1500 dicono già svolgersi da “tempo immemorabile”. Non sappiamo se il porco ne era già il protagonista, certo una Fiera (Paniere) che spostava gente da casali anche lontani doveva pur nutrirli.
Vent’anni fa si decise di dargli un taglio più cosciente e la si buttò tra la goliardia, l’arte e la cultura. E si celebrò, appunto, l’eccellenza del porco. C’era già qualche comune del centro nord che iniziava questa rivisitazione culturale della presenza del maiale sulle tavole e nella letteratura di mezzo mondo, però tutto quello che facemmo noi fu tutto originale. Pasquale PITARDI, pittore, fu incaricato di onorare il faccione rubicondo del porco su un’opera di generose dimensioni con la sua tecnica caratteristica delle linee di colore direttamente colate, Fernando BEVILAQUA, fotografo, riprese e montò l’agonia del porcello in “RitoSacrificale”, Agostino CASCIARO ne riprodusse le forme in un rotondo fischietto di terracotta, Antonio CHIARELLO, collegò il tutto e narrò quegli attimi in un pieghevole e una serie di scatti crudi del 1986. Nella pubblicazione di allora, “ExPorco: omaggio multimediale al maiale” uscì anche contributi di Rina DURANTE, Antonio L. VERRI e Marina PIZZARELLI.
Ci si è ritrovati giovedì scorso nello studio di Antonio CHIARELLO per la celebrazione di questi vent’anni esatti trascorsi tra i protagonisti di quella Fiera del 1992. Io c’ero, un po’ perchè il porco delle foto era mio, un po’ perchè quell’anno ero nel comitato organizzatore, un po’ perchè mi toccò pure qualcosa di grafico da fare per quell’edizione.
La storia di quei giorni è stata fissata da CHIARELLO in una pubblicazioni limitata a 50 copie originali dispensate ai presenti.
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