Fiera San Vito – 2010
Un fine settimana di tempo buono è tutto quello che serve alla Fiera di San Vito. Vista tanta gente e tanti ortellesi tornati al paese per l’occasione. Una edizione sicuramente di transizione tra il vecchio che scompare e il nuovo che deve ancora formarsi. Considerando le spinte e le dinamiche dei consumi negli ultimi decenni è giù un successo che la plurisecolare manifestazione sia sopravvissuta. La Fiera è organizzata da molti secoli sempre nella quarta domenica di ottobre e lega la sua istituzione all’economia della Contea di Castro. La fiera è l’occasione per il pagamento di alcune tasse in favore del feudatario in carica. Al conte è posta la particolare condizione di dover presenziare alla Fiera in pompa magna con scorta armata. Nel Settecento la comunità di Spongano preme per istituire una propria fiera nella terza settimana di ottobre e le resistenze degli ortellesi arrivano fino a un ricorso presso il re di Napoli. Il ricorso, in originale, è conservato presso l’Archivio Storico di Lecce.
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Oggi la Fiera di San Vito è un momento di valorizzazione di alcune risorse agro-alimentari (il Consorzio OrVi che adotta e promuove l’allevamento e il consumo di carne suina locale). Resta un momento di forte identificazione per gli ortellesi e da sempre un’occasione per veicolare espressioni artistiche e sociali.
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Tra le cose che non mi sono affatto piaciute ci metto le luminarie sul fronte della chiesa di San Vito e Santa Marina. Fuori da ogni tradizione. Un piccolo scempio le casse acustiche legate con la corda all’esile campanile della chiesetta, e soprattutto, la orribile pubblicità irradiata dalle medesime casse. Una moda cafona che sta, purtroppo, prendendo piede anche nelle feste patronali.
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Nella Slide un po di foto scattate durante il mercato domenicale.
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